L'IMMAGINE
Il 1799 fu l’anno in cui lo scultore palermitano Francesco Quattrocchi realizzò la bellissima statua in legno di cipresso, commissionatagli dai monaci dell’antica chiesa di San Francesco d’Assisi, oggi custodita nella quarta cappella laterale a destra della Chiesa Madre, e diventata nella nostra città. Il principale oggetto di culto da parte dei devoti della Madonna.
La chiesa di San Francesco era situata ad angolo tra la piazza Duomo e la via Vincenzo La Barbera, e oggi una parte di essa è sede della Pro Loco.
La statua rimase nella chiesa di San Francesco fino al 1866, quando fu soppresso il convento attiguo e la chiesa stessa fu chiusa al culto.
Esiste una legenda che narra che in un anno imprecisato, durante la processione che stava per condurre il simulacro nella propria chiesa, scoppiò un forte temporale e siccome il portone d’ingresso di San Francesco era basso e non consentiva che la statua entrasse prima di essere discesa dalla bara e “spogliata” dell’oro, si decise di portarla nella chiesa più vicina, che era appunto la Maggior Chiesa, in attesa che cessasse la bufera. Invece, da allora, rimase lì per sempre.
Qualunque sia la verità, possiamo ipotizzare che da quando giunse a Termini, la statua del Quattrocchi, fu questa ad essere portata in processione e che, essendo troppo piccola la chiesa di San Francesco per ospitare tutti i fedeli che partecipavano alle celebrazioni, nel peri9odo della festa venisse portata alla Maggior Chiesa, dalla quale usciva poi in processione l’8 Dicembre. Appare comunque certo, che sin dal momento in cui si decise di collocare definitivamente la statua del Quattrocchi nella chiesa Madre, si pensò anche a costruire la custodia, originariamente in legno, che sarebbe servita a “conservare” per un anno intero, il prezioso simulacro della Vergine, utilizzato solo per la processione.
La cappella dell’Immacolata dove i fedeli andavano a pregare, e dove quotidianamente si celebrava la Messa, rimase quella di sinistra del transetto, mentre all’altra du dato il nome di “Cappella della custodia dell’Immacolata”.
La chiesa di San Francesco era situata ad angolo tra la piazza Duomo e la via Vincenzo La Barbera, e oggi una parte di essa è sede della Pro Loco.
La statua rimase nella chiesa di San Francesco fino al 1866, quando fu soppresso il convento attiguo e la chiesa stessa fu chiusa al culto.
Esiste una legenda che narra che in un anno imprecisato, durante la processione che stava per condurre il simulacro nella propria chiesa, scoppiò un forte temporale e siccome il portone d’ingresso di San Francesco era basso e non consentiva che la statua entrasse prima di essere discesa dalla bara e “spogliata” dell’oro, si decise di portarla nella chiesa più vicina, che era appunto la Maggior Chiesa, in attesa che cessasse la bufera. Invece, da allora, rimase lì per sempre.
Qualunque sia la verità, possiamo ipotizzare che da quando giunse a Termini, la statua del Quattrocchi, fu questa ad essere portata in processione e che, essendo troppo piccola la chiesa di San Francesco per ospitare tutti i fedeli che partecipavano alle celebrazioni, nel peri9odo della festa venisse portata alla Maggior Chiesa, dalla quale usciva poi in processione l’8 Dicembre. Appare comunque certo, che sin dal momento in cui si decise di collocare definitivamente la statua del Quattrocchi nella chiesa Madre, si pensò anche a costruire la custodia, originariamente in legno, che sarebbe servita a “conservare” per un anno intero, il prezioso simulacro della Vergine, utilizzato solo per la processione.
La cappella dell’Immacolata dove i fedeli andavano a pregare, e dove quotidianamente si celebrava la Messa, rimase quella di sinistra del transetto, mentre all’altra du dato il nome di “Cappella della custodia dell’Immacolata”.